L'ultimo doge
Chi fu l'ultimo doge di Venezia?
L’ultimo doge della Repubblica Serenissima di Venezia fu Lodovico IV Manin (1726 – 1804), proprietario di Villa Manin, che utilizzava come residenza estiva.
Ma come si è conclusa la millenaria storia Venezia e dei dogi? Proviamo a conoscere meglio questo personaggio, che ha avuto un ruolo importante nella storia italiana.
Il declino delle Serenissima
La Repubblica di Venezia: una storia millenaria
Le notizie riguardanti il primo doge di Venezia sfumano nel mito: la tradizione fa risalire l’istituzione del dogato veneziano a Paoluccio Anafesto nel profondo medioevo, anno 697; ma la verità è che si hanno poche notizie certe su questa figura storica.
Al contrario, le vicende riguardanti l’ultimo doge sono molto ben documentate e storicamente accertate. Egli ha abdicato alla carica più alta della Repubblica Serenissima nel 1797.
Pertanto, se diamo per vera la prima data del primo dogado, i dogi avrebbero governato Venezia per ben 1100 anni esatti.
La difficile epoca della Rivoluzione Francese
Lodovico IV Manin, nato a Venezia il 23 giugno 1726, apparteneva a una famiglia di antica origine toscana, trasferitasi in Friuli all’inizio del XIV secolo e accolta nel patriziato veneto nel 1651.
Lodovico ebbe una brillante carriera pubblica, ricoprì numerosi incarichi nelle magistrature finanziarie della Repubblica di Venezia distinguendosi come abile amministratore. Fu capitano a Vicenza e Verona, podestà di Brescia e procuratore di San Marco.
Nel 1789 fu eletto Doge: era il primo patrizio veneziano di origine friulana a ottenere questo titolo.
Si trattava però di un periodo turbolento: lo stesso anno scoppiò della Rivoluzione francese e anche a Venezia stava crescendo il risentimento per quello che, nonostante l’appellativo di Repubblica era, in effetti, un governo gestito da nobili.
Di lì a poco le conseguenze della rivoluzione avrebbero condizionato per sempre il futuro di Manin e di Venezia.
Perché si è dissolta la Repubblica Serenissima?
Sulle tracce di Lodovico Manin
Il doge e la sua residenza estiva
Una figura storica da rivalutare
Lodovico Manin visse gli ultimi tempi in grande solitudine. Era dileggiato dal popolo che lo riteneva ingiustamente responsabile della fine di Venezia come stato indipendente.
Persino oggi la sua figura è associata all’amarezza della dissoluzione della Repubblica Serenissima. Tuttavia, come abbiamo visto, non ebbe scelta, considerata la minaccia militare che incombeva su Venezia.
La sua figura va rivalutata anche alla luce del suo ruolo di benefattore. Era infatti un uomo estremamente generoso e in vita si dedicò a numerose opere di beneficenza.
Nel suo testamento dispose di devolvere ai poveri di Venezia quarantamila ducati all’anno: una cifra davvero considerevole.
L’ultimo doge si spense nel 1804 e fu sepolto nella Chiesa degli Scalzi dove riposa tutt’ora.
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