Il ciclismo in Friuli Venezia Giulia nella collezione Buffon
Dal 24.05 al 14.09.2025
Un friulano, Giovanni Micheletto, ha vinto un Giro d’Italia.
Un altro, lo possiamo considerare almeno per metà friulano, Ottavio Bottecchia, ha trionfato addirittura in due Tour de France.
Un terzo, Enrico Gasparotto, da direttore sportivo, ha vinto un’altra corsa rosa, grazie all’impresa dell’australiano Jai Hindley.
E poi, tanti altri ciclisti regionali che hanno vinto tappe al Giro, al Tour, alla Vuelta e che hanno trionfato in gare internazionali importanti, come il Lombardia, l’Amstel Gold Race o in competizioni su pista, a livello mondiale o olimpico.
Fino agli ultimi quattro giovani protagonisti che stanno tenendo alto il nome della regione Friuli Venezia Giulia nel ciclismo su pista, su strada e nel ciclocross, e cioè Jonathan Milan, Manlio Moro, Stefano Viezzi e Sara Casasola.
Ma la nostra regione è stata anche teatro di tappe importanti del Giro d’Italia, da quella del 1946, conclusa in una Trieste non ancora italiana e vinta dal triestino Giordano Cottur, a quelle che hanno visto il loro epilogo in cima allo Zoncolan, ormai riconosciuta quale salita più dura d’Europa, e luogo d’incontro per migliaia di cicloamatori, da quando è stata scoperta.
E, ancora, la scommessa della cronoscalata al Monte Lussari, che ha dato la vittoria sul filo di lana, al Giro 2023, allo sloveno Primoz Roglic, una strada questa collegata a una delle ciclabili più note e più affascinanti d’Europa, quella denominata Ciclovia Alpe Adria Radweg.


Insomma, il Friuli Venezia Giulia è terra di ciclismo e possiamo scoprirlo nella collezione Renato Bulfon di Mortegliano: le fotografie dei ciclisti più noti della regione, le magliette delle società più famose, le biciclette prodotte nel territorio regionale, le prime pagine dei giornali e i filmati della RAI che celebrano le imprese ciclistiche più belle realizzate in ambito Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia.
Dal 24 maggio al 14 settembre 2025 “Una regione in bicicletta: il ciclismo in Friuli Venezia Giulia nella collezione Bulfon”. Oltre 200 pezzi, fra video, fotografie, dipinti, magliette e biciclette che raccontano una Regione che ha fatto del ciclismo una ragione di vita, sia sociale che economica.


