Dripping per sottrazione. È questa la tecnica, inventata dall’artista Luciano Bellet, protagonista delle opere esposte nella mostra “E così via - And so on” in programma dal 21 maggio al 17 settembre 2023 presso la Barchessa di Ponente di Villa Manin
Dipinti tridimensionali dove segni, forme, gesti, colori e materiali assorbono le vibrazioni dell’artista e si fondono insieme, aderendo alla tela. Sono opere che racchiudono l’intelligenza creativa e la curiosità che hanno spinto fin da piccolo Luciano Bellet a sperimentare materiali diversi.
Tutto iniziò con l’argilla che da bambino Luciano trovava nel campo vicino casa, e che si divertiva a impastare e plasmare, creando figure frutto del suo immaginario. Una curiosità che l’accompagna costantemente lungo il suo percorso, con un’attenzione particolare rivolta alla trasformazione della materia attraverso il gesto della mano e del calore. Il desiderio di conoscere e di sperimentare hanno portato Bellet a studiare Jackson Pollock (maestro dell’action painting), Lucio Fontana (fondatore del movimento spazialista) e Mark Rothko (precursore dei pittori color field) per arrivare a creare opere d’arte mutabili che dialogano con lo spettatore.
L’esposizione, curata da Paolo Toffolutti, presenta 56 opere realizzate con la tecnica del “dripping per sottrazione” e accumuli, opere così definite dallo stesso artista e frutto della modellazione e fusione della lana da coibentazione.
Un percorso che permette di percepire, senza esplosioni di colore o di forme, nella vibrazioni delle superfici e nella forza dei gesti trattenuti, l’espressività di Luciano Bellet. E che spinge l’osservatore ad entrare in contatto con essa, prendendosi il tempo dovuto.
Luciano Bellet, nato a Pordenone nel 1963, è uno degli artisti più innovativi oggi presenti sul panorama italiano e internazionale, apprezzato sia a livello istituzionale sia dalla critica.
Da sempre il suo lavoro artistico s’incentra sulla difficile condizione dell’uomo contemporaneo, posto di fronte a un continuo e rapido mutamento socioculturale ed è attuato attraverso una sintesi di vari media espressivi, elaborati e sviluppati negli anni.
La sua è un’arte che si sviluppa insieme alla coscienza. Fin da ragazzo sente il desiderio di tradurre con le mani la sensazione di appartenenza fisica alla terra e al lavoro ciclico delle stagioni.
Nel 1976, sarà la dura esperienza del terremoto a scuoterlo e segnarlo nel profondo, pure nel suo percorso artistico.
La sua prima indagine è la scultura: la forma viene plasmata sotto le dita, con sforzo fisico. Poi, lo studio della luce e le sue declinazioni.
Orari
Informazioni
dal 21 maggio al 17 settembre 2023
venerdì dalle 15 alle 19 – sabato e domenica dalle 10 alle 19
Aperture straordinarie: 2 giugno, 15 agosto
Barchessa di ponente, sala esposizioni 1° piano – Ingresso gratuito
T +39 0432 821211
email: info@villamanin.it