La mostra “La magia dell’arte”, che può contare sull’Alto Patronato del Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e che è organizzata in collaborazione con l’Azienda speciale Villa Manin, occuperà i due piani dell’esedra di levante di Villa Manin di Passariano dal 12 aprile al 22 giugno 2014.
L’esposizione comprende le opere delle generazioni di pittori, scultori, grafici e fotografi che hanno contribuito a formare la cultura negli spazi nazionali comuni dell’ex Jugoslavia. La scelta è ricaduta sulla specificità della prassi modernista degli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso, sia di singoli autori sia di gruppi attenti ai fenomeni della nuova figurazione espressiva e al neocostruttivismo.
L’ingresso nel postmodernismo fra la fine degli anni ’80 e agli inizi degli anni ’90, è caratterizzato dalla retroavanguardia e da una poetica d’autore molto individualizzata che prevale nel nuovo spazio nazionale, pittoricamente assai ricco, della Slovenia degli ultimi vent’anni.
La mostra, curata da Aleksander Bassin, nasce dalla volontà di seguire gli avvenimenti artistici in Slovenia e nell’ex Jugoslavia, a partire dal 1968, anno di vivo fermento anche dal punto di vista artistico e caratterizzato da una volontà di dar vita a un nuovo modo di fare arte Gli artisti sloveni delle generazioni precedenti erano già presenti in varie mostre in Italia nel secondo dopoguerra, compreso il Gruppo 69, presentato dal direttore della Galleria Moderna, nonché segretario generale della Biennale internazionale dell’Arte grafica di Lubiana, Zoran Kržišnik.
La volontà degli organizzatori è quella di presentare una mostra completa: tra gli artisti scelti, le cui opere arrivano dalle collezioni pubbliche e private o direttamente dagli autori, sono presenti in mostra 51 pittori, 17 scultori, 6 grafici e 19 fotografi. Alle loro opere, divise cronologicamente in decenni, si aggiunge anche una “mostra nella mostra” dal titolo “Paesaggio come preoccupazione tematica nella pittura e fotografia slovena”. Questa mostra rappresenta una singolare e convincente tipicità slovena nella dall’apparizione – agli inizi del secolo scorso – dei quattro grandissimi dell’impressionismo sloveno: Rihard Jakopič, Ivan Grohar, Matija Jama e Matej Sternen. E Škofja Loka, la vecchia città medievale, diventa allora una vera e propria Barbizon slovena e da lì spesso derivano anche i nomi e le opere dei futuri pittori che sono protagonisti di questa “mostra nella mostra”.