Vi presentiamo, nell’ambito delle rassegne annuali della Triennale Europea dell’Incisione, una splendida mostra che documenta il mondo vivido, immaginativo e surreale di Sandro Chia (Alessandro Cecconi, Firenze, 1946).
Caratterizzate da una figurazione fantastica e da una decisa libertà espressiva, le cinquanta opere esposte, scelte direttamente dall’artista, raccontano un’affascinante ricerca nel campo della grafica d’arte con Acqueforti, litografie e collages.
Noto a livello internazionale, è stato uno dei protagonisti della Transavanguardia Italiana, amico personale di Andy Warhol e partecipante attivo della grande stagione di rinnovamento dell’arte internazionale a New York negli anni Ottanta.
È stato coinvolto a più edizioni della Biennale di Venezia, con sale personali o nel Padiglione Italia, e alle Biennali di San Paolo del Brasile e di Parigi.
La mostra dedicata a Chia, dunque, si colloca perfettamente all’interno del progetto di diffusione della conoscenza dei maestri d’arte incisoria, voluto dalla Triennale Europea dell’Incisione.
Dopo aver già esposto, in vari centri della regione, le opere dei grandi protagonisti europei come Dürer, Piranesi, Toulouse-Lautrec, Picasso e Mirò, e italiani, come Zigaina, la Triennale ci propone l’occasione di conoscere e apprezzare uno degli artisti contemporanei italiani più noti al mondo: Sandro Chia.
Alessandro Cecconi, noto con il nome di Sandro Chia, nasce a Firenze il 20 aprile 1946.
Fin dalla giovinezza ha una formazione artistica eterogenea: frequenta l’Istituto d’Arte e nel 1969 si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove entra in contatto con le principali neoavanguardie europee e in seguito anche statunitensi.
Dopo varie esperienze di viaggio in Asia ed Europa, nel 1970 fa ritorno in Italia e si stabilisce a Roma, per circa un decennio.
Negli anni Settanta espone a Roma e in Europa: agli esordi, il suo lavoro è legato all’arte concettuale, dalla quale poi si distanzia a favore della scoperta del linguaggio pittorico, attirando l’attenzione della critica italiana e internazionale.
Nel decennio successivo entra a far parte del gruppo della Transavanguardia, diventando uno dei protagonisti principali; il movimento italiano, teorizzato da Achille Bonito Oliva, diventa rapidamente noto anche in Europa, con il nome di Neo-Espressionismo.
Dopo una breve esperienza a Mönchengladbach, in Germania, si trasferisce a New York, dove vive per più di vent’anni, pur tornando frequentemente in Italia, a Ronciglione e a Montalcino.
Durante il periodo americano, entra in contatto con i grandi artisti newyorchesi: amico personale di Andy Warhol e frequentatore abituale della sua Factory, Sandro Chia è partecipe attivo della grande stagione di rinnovamento dell’arte internazionale di New York degli anni Ottanta.
Nei medesimi anni, è invitato a esporre alle Biennali di Parigi e San Paolo del Brasile e, più volte, alla Biennale di Venezia, con sale personali o all’interno del Padiglione Italia.
Le sue mostre sono state allestite nelle più importanti gallerie d’arte degli Stati Uniti e d’Europa e in prestigiosi musei, tra i quali si ricordano: Stedelijk Museum of Amsterdam (1983), Metropolitan Museum di New York (1984), Nationalgalerie di Berlino (1984,1992), Museo d’Arte Moderna di Parigi (1984), Museo di Dusseldorf (1984), Palazzo Medici Riccardi di Firenze (1991), Villa Medici a Roma (1995), Palazzo Reale a Milano (1997), Galleria Civica di Trento (2000), Museo d’Arte della Città di Ravenna (2000), Museo Archeologico Nazionale di Firenze e Palazzo Pitti (2002), Duomo di S. Agostino a Pietrasanta (2005), Boca Raton Museum of Art in Florida, USA (2007), GNAM di Roma (2010), Museo Internazionale della Ceramica di Faenza (2009) e Galleria Civica di Modena, Foro Boario (2012).
Attualmente Sandro Chia vive e lavora tra Miami, New York e Roma; parte dell’anno la trascorre nella sua tenuta di Castello Romitorio (Montalcino), dove produce pregiati vini, tra cui il rinomato Brunello.