Mark Knopfler
8 giugno 2008 - ore 21.30
Quello di Satriani è un talento tutto particolare, è una tensione musicale positiva, lieta, che emerge anche dalle melodie più introspettive. Una musica dal colore brillante anche nei passaggi più ruvidi, per giunta da parte di un artista continuamente alla ricerca dell’innovazione e sempre caratterizzato dall’originalità.
Alcuni hanno inteso spiegare questa sensibilità artistica col fatto che Satriani si professa cattolico (anche se assai raramente parla della propria fede). Sposato da oltre vent’anni, mai divorziato (casi decisamente rari nel mondo della musica e dello spettacolo), ha espresso in pressoché tutti i suoi dischi la sua sensibilità per i valori della famiglia, per esempio con Home, Always with me, always with you, “Rubina”, You saved my life e con i vari riferimenti a sua moglie, Rubina.
Il lungo titolo del suo undicesimo album da studio: “Professor Satchafunkilus and the Musterion of Rock” è stato coniato sfruttando uno dei soprannomi di Satriani, Satch, e una parola che veniva utilizzata nelle prime traduzioni inglesi della Bibbia, in particolare nel Nuovo Testamento, appunto “Musterion”, il cui significato era spesso confuso con quello di “mistero” ma era invece più affine a “segreto”, qualcosa che non può essere appreso finché non viene rivelato. In questo album Satriani ritorna sul tema del robot e della sua presunta “umanità”; come era avvenuto in One Robot’s Dream, dall’album Super Colossal, in I Just Wanna Rock vediamo un androide alle prese con l’esperienza musicale di un concerto rock.
Joe Satriani usa chitarre Ibanez JS Joe Satriani model, da lui disegnate.