Villa Manin nell'800
La famiglia Manin supera con difficoltà la fine della Serenissima a cui era legato il prestigio della dinastia. La famiglia tenta tuttavia di restituire dinamismo alla macchina economica rappresentata dalla villa dalle proprietà che da essa dipendono.
Lodovico Giuseppe aderisce all’Associazione Agraria Friulana fondata nel 1846 e avvia moderne tecniche agricole nella tenuta di Passariano, migliorando l’irrigazione e riconvertendo la cartiera in stabilimento chimico. Le iniziative imprenditoriali dei Manin non sono tuttavia coronate quasi mai dal successo per mancanza di capitali e le proprietà fondiarie si assottigliano sempre più. Nel corso dell’Ottocento molti coloni e mezzadri sceglieranno la via dell’emigrazione per sfuggire alla miseria.
L'orientamento politico
La famiglia non tenne una posizione univoca nei confronti dell’Impero austriaco, cui il Friuli era stato annesso. Il nipote di Lodovico Manin, Lodovico Leonardo assunse il ruolo di ciambellano e consigliere intimo dell’Imperatore d’Austria, mentre il figlio di quest’ultimo Lodovico Giuseppe abbracciò una posizione apertamente patriottica che troverà espressione anche nella fisionomia del parco di Villa Manin.
Il parco: da neoclassico a romantico
Nel corso dell’Ottocento il parco cambia aspetto.
Un primo intervento si deve all’architetto e paesaggista veneziano Gianantonio Selva – autore della Fenice di Venezia – che negli anni dieci dell’Ottocento rivisita il parco in senso neoclassico semplificandone la struttura, ma anche arricchendolo di nuove costruzioni come il tempietto che ancora si erge sopra la ghiacciaia.
Al 1863 risale invece l’ultimo grande investimento da parte dei Manin per il parco.
Il friulano Pietro Quaglia, interprete del giardino romantico all’inglese, crea ampie aree boscate ai lati del grande prato centrale e fa scavare i laghetti tuttora esistenti.
I sentimenti filoitaliani del conte Lodovico Leonardo Manin trovano manifestazione della creazione di un sentiero che si snoda ai margini del prato centrale tracciando il profilo dello stivale italiano.
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