Architettura di Villa Manin
Villa Manin è una delle più importanti Ville Venete del XVIII secolo.
Situata a Passariano di Codroipo, in Friuli-Venezia Giulia, è uno scenografico capolavoro d’architettura che testimonia il potere e la ricchezza della famiglia Manin
Chi è l'architetto di Villa Manin?
Villa Manin non è stata progettata da un solo architetto. I lavori per la sua costruzione si estendono all’incirca dalla metà del XVII secolo all’ultimo quarto del XVIII e gli interventi più significativi sono dovuti a Giuseppe Benoni, Domenico Rossi, Giovanni Ziborghi e Giorgio Massari.
Nel corso del tempo la villa muta forma e destinazione d’uso. Inizialmente è una casa padronale al centro di terreni agricoli. Nel corso del tempo questa funzione passa in secondo piano rispetto al ruolo della villa come sede di rappresentanza. A metà settecento la villa comprenderà una cappella, cortili, piazze e un grande giardino all’italiana.
Il complesso architettonico
Villa Manin è un complesso architettonico imponente di 8500 mq, a cui si aggiungono i 18 ettari di parco, e si compone da:
- Corpo centrale
- Cappella Gentilizia
- Barchesse
- Piazza Quadra
- Esedre
- Piazza Tonda
- Foresterie
- Parco
La storia dell'architettura
L'area geografica
Passariano di Codroipo si trovava un tempo al punto di incontro nei trasporti per vie d’acqua – qui vicino passano i fiumi Stella e Tagliamento – e via terra. Da qui si diparte infatti anche lo “Stradone Manin” in direzione di San Daniele del Friuli.
La "Fabrica di Persereano": i primi progetti
I primissimi passi verso la costruzione della Villa risalgono al 1651. Ludovico I Manin, incarica allora il proto Giuseppe Benoni, soprintendente ai lavori della famosa fortezza della città di Palma, del disegno di dieci pilastri per una futura grande dimora.
Si avvia così la “Fabrica di Persereano”, il cantiere della villa. I lavori proseguiranno per circa un secolo e coinvolgeranno altri importanti architetti.
Villa Manin come appare oggi: le piazze, le barchesse e la facciata
La villa assume la sua fisionomia attuale nel corso del ‘700, a partire dalle due scenografiche piazze antistanti il corpo centrale, progettate dall’architetto Domenico Rossi: la Piazza Quadra (1707) e la Piazza Tonda (1718) racchiusa dalle esedre ispirate al colonnato di San Pietro in Vaticano.
Infine, attorno al 1750 Giorgio Massari, uno dei più importanti architetti neoclassici in Veneto, disegna un “belvedere”, che funge da coronamento della villa; esso si affaccia con cinque finestre sul fronte della villa e altrettante sul retro, verso il parco.
Concluso da un timpano, il belvedere slancia la facciata verso l’alto, riequilibrando le proporzioni del corpo centrale che in seguito all’aggiunta dei vani degli scaloni monumentali, appariva troppo lungo in proporzione all’altezza.
Negli stessi anni vengono poste le statue di coronamento della villa, delle barchesse e del cortile d’onore.